venerdì 25 gennaio 2013

Amerikan Tales by Miami & the Groovers

Highlights di un tour tra Nyc ed Asbury Park, di Lorenzo Semprini:

- La tipa ubriaca sul volo Amsterdam-Nyc...vino e vino e vino ed ancora vino...
- Il tipo di fianco a me, canadese con origini indiane, che mi chiede con sorpresa "Ma è vero che B. si vuole ricandidare?"
- L'arrivo al Jfk...ma appena ti rilassi vedi 1 h di fila che ti aspetta al controllo dell'immigrazione. E pensi a coloro che migrano per esigenze non vacanziere...e allora ti rendi conto che la parola "benvenuto" dovremmo spenderla più spesso.
- ok il bagaglio c'è air trai+subway senza dimenticare la Metrocard
- finalmente esci dalla stazione e trovi il "Flatiron" che incombe su di te
-Il Walcott hotel sulla 31a strada...nella hall scopro che Buddy Holly nel '58 è stato lì
- La camminata fino all'Hard rock cafè sulla 42a
- Il Light of day con Joe e i Caravan, Willie e la sua band, Gary Us Bonds
- Il backstage dell'Hard rock cafe, venire accolti da sorrisi abbracci e saluti
- Suonare due pezzi con Joe con la sua Gretsch
- Il set di Willie Nile che spacca...Matt Hogan chitarrista straordinario e Johnny Pisano il miglior bassista rock che abbia visto
- Gary Us Bonds...out of work, rendezvous, new orleans, jole blon ma soprattutto una gran versione di My Girl di Otis Redding e Daddy's come home...pezzo meraviglioso
- L'incontro con gli amici di sempre Rob Ely ed Ema
- La camminata notturna e il panino al pollo dal cinese
- Il sole e freddo digeribile
- Girare il giorno dopo a Nyc tra Chelsea, Village, Lower east side e Bowery
- Crollare di sonno al pomeriggio
- La cena (conto salato) di giovedi sera
- Affittare la macchina parlando via skype da un cabinotto della Hertz
- Uscire e guidare da Manhattan e prendere l'Holland Tunnel
- New Jersey Turnpike e Garden Stateway park...
- Arrivare alla Quinta Inn a West Long Branch e scoprire che è a due passi dal Monmouth Mall
- L'arrivo sempre emozionante ad Asbury Park
- Le prove in camera con Pat the soul cat e le interviste con lui e Joe per il dvd
- La serata allo Stone Pony: suonare l'armonica con Daniele Tenca, duettare con Pat the soul cat su The promised land, ricevere i complimenti
- Ascoltare e vedersi un sacco di Asbury sound
- La registrazione di Asbury Angels...one more light!
- JT Bowen sul palco....gran voce
- I personaggi dello Stone Pony
- Il finalone con Boccigalupe e la guest di Bobby Rydell che intona pure "Volare"...
- Gli hot dogs di Windmill nel backstage

Lorenzo Semprini

giovedì 24 gennaio 2013

Daniele Tenca - Wake Up Nation (Route 61)



Wake Up Nation, Svegliati Nazione, è il terzo disco di Daniele Tenca, milanese già leader di una cover band di Springsteen ed oggi bluesman fra John Lee Hooker e un Nebraska in versione elettrica. Blues For The Working Class era dedicata ai morti sul lavoro; Live For The Working Class è (forse) il suo lavoro più coinvolgente, libero di galoppare nella dimensione del live show con una ritmica diesel ed una chitarra solista che rincorre (da vicino) Mick Taylor o Eric Clapton.
Wake Up è un disco deciso, essenziale, granitico, potente, minimale nella formula chitarra elettrica ritmica, basso e batteria e naturalmente la solida voce americana di Tenca. Non ci sono svolazzi, armoniche di troppo e neanche spazi per i solismi. C’è un solido boom boom boom a sostenere testi sociali su una società distopica che stritola le persone. Siamo immersi in un clima elettrico notturno che mischia con decisione lo Springsteen di State Trooper e Johnny 99 ai ritmi sintetici di Suicide (Default Boogie, Wake Up Nation). Insomma, un disco affilato che non si limita a citare il rock blues ma ne usa la sintassi per creare un rock contemporaneo quanto potente. Per inciso, è un nuovo prodotto della coraggiosa Route 61, l’etichetta di Ermanno Labianca. Segnalo anche il conflitto di interessi del mio nome fra i ringraziamenti nel libretto, che altro non è che il segno di un sogno comune condiviso fra musicisti, ascoltatori, fotografi e cronisti musicali della scena di Little Italy.

Blue Bottazzi