giovedì 17 ottobre 2013

Claudio Milano > Bath Salts



Sono tempi duri per essere un cantante, in quello che una volta era definito il Paese della musica, figuriamoci per un musicista sperimentale. In passato Demetrio Stratos, Francesco di Giacomo, Bernardo Lanzetti ebbero alle spalle gruppi come Area, Banco e PFM e soprattutto gli anni della musica progressiva. Già in epoca di new wave un cantante come Faust'o non trovava uno spazio sul mercato.
Claudio Milano, già noto con il suo gruppo dei Nichelodeon, sembra deciso a fare una sintesi del proprio percorso musicale e realizzare il suo Blonde On Blonde con un doppio CD intitolato Bath Salts, a sua volta diviso in due capitoli: D'Amore e di Vuoto - Di Guerre e di Rinascite.
Avanguardia. Musica sperimentale, ma potremmo anche semplicemente definire le sue canzoni non convenzionali.
Canto creativo e fantastico. Con una grande voce, che richiama ognuna di quelle citate in apertura, Francesco di Giacomo sugli altri. Sarà per questo che, sia pure nell'originalità delle sue composizioni, i profumi che provengono dalla cucina sono quelli di Kurt Weill e Bertol Brecht, il primo album del Banco del Mutuo Soccorso, Alberto Camerini, persino Hammill e Bowie e, perché no? Milva, Carmelo Bene e il Renato Zero di Nightmare Before Christmas.
Le canzoni di Claudio Milano sono minimali, profonde, emozionanti, oniriche, magiche, accompagnate dagli strumenti dei NichelOdeon: piano, arpa, campane tubulari, percussioni, come pure elettronica ed iPad.
Per quanto inusuali le sue canzoni non sono affatto ostiche, solo a volerle ascoltare. Semplicemente non sono banali, totalmente non banali, ma non c'è nessuna controindicazione a lasciar suonare il suo disco anche di fronti agli ospiti.
Non mancano le cover, come (This Side Of) The Looking Glass, una delle migliori composizioni di Peter Hammill, in una allucinata versione filtrata dalla personalità di Milano.
Per completare il suo opus magnum, Claudio ha voluto creare anche un box che comprende addirittura un ulteriore doppio CD, più spigoloso, intitolato L'Enfant et le Ménure, cui hanno collaborato fra i tanti addirittura Trey Gunn e Pat Mastellotto, Walter Calloni e Paolo Tofani degli Area, Ivan Cattaneo, che comprende Venus In Furs dei Velvet Underground, Song To The Siren di Tim Buckley e Warsawa del Bowie di Low.
Dovendo scegliere, consiglierei di partire dal primo, Bath Salts.

(Per quanto mi riguarda, questo disco finisce fra preferiti del mio anno musicale)

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