sabato 19 ottobre 2013

Ubba > Desmond


When Fabrizio De André meets Crazy Horse. Ubba è un cantautore di gran talento, anch'esso su quella strada musicale che è la Via Emilia. Una voce piena, profonda, ricca di personalità e di fascino. Insomma, una voce che non ci vorrebbe niente ad arrivare al successo. L'ho segnalato tempo fa sulle pagine di Little Italy per la sua bellissima Nella Sera (canzone e video).

Ubba canta in italiano, ma è un rocker, almeno quanto un songwriter di ballate del Texas. La prova provata è questo magnifico (magnifico) EP, che consiste in un cross over fra un songwriting nazionale robusto alla De Andrè (due brani sono proprio di Faber) e una chitarra distorta alla Crazy Horse.
Insomma, come i Crazy Horse con Neil Young.

Un'ottima notizia è che contiene una versione (grunge) del suo hit Nella sera.

La notizia migliore di tutte è che l'EP è scaricabile gratuitamente sulla pagina web di Ubba, e vi consiglio caldamente di farlo.

In chiusura mi piace aggiungere alcune note autografe del cantautore bolognese sul suo disco:


1. Desmond è un disco sotterraneo, nato e cresciuto in una cantina di Bologna (quella di Riccio) 2 piani sottoterra. Registrato nell’Aprile 2011, missato e masterizzato tra il 2011 e il 2012. E’ passato del tempo, ma di quelle prove a 8 metri sottoterra mi ricordo solo che la signora del primo piano (quindi 3 piani più su) veniva continuamente a dirci di abbassare il volume. Vorrei avercelo io il suo udito quando toccherà a me avere 75 anni.

2. Desmond è un disco di ritorni: ci sono due cover (anarchiche) di De Andrè e due rifacimenti di pezzi autografi vecchi (stravolti pure questi). Un solo inedito (registrato a casa nel 2004), che però lascia senza parole (essendo uno strumentale).

3. Desmond esce a 8 anni di distanza dal mio ultimo disco che, con le sue 31 copie vendute, è probabilmente destinato a rimanere il mio best-seller.

4. Riccio è un bassista, quindi qui suona la batteria. Nel disco il basso non c’è e forse è un omaggio inconscio a Mark Sandman, per il vuoto che ci ha lasciato in conto.

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